La pergamena
A partire dal III secolo d. C. iniziò diffondersi l’uso di un diverso supporto, che soppiantò definitivamente il papiro a partire dal VII secolo. Si tratta della pergamena, che prende il nome dalla città di Pergamo, in Asia Minore, dove si credeva fosse stata inventata. Gran parte dei documenti più antichi giunti fino a noi e conservati dagli Archivi di Stato, sono di pergamena. Quindi è molto più resistente del papiro. Ma di cosa è fatta?
In questo video della tv di stato inglese viene visitato il laboratorio di un artigiano che fabbrica i fogli di pergamena con lo stesso metodo usato nei tempi passati.
La prima fase è la scelta della pelle di animale: è infatti questo il materiale di partenza dal quale dovranno essere tolti i peli del vello da un lato, e i residui di carne dall’altro. Tramite la macerazione in una sostanza acida è possibile rimuovere facilmente i peli. La pelle viene poi tirata in un telaio, e con una particolare lama arrotondata vengono grattati via i residui di carne. Non resta che aspettare che il foglio così prodotto si asciughi completamente all’aria. Il lato in cui sono stati rimossi i peli sarà quello più scuro, mentre l’altro, il “lato carne” è più chiaro, e più adatto alla scrittura.
Adesso guardiamo più da vicino una delle pergamene conservate dall’Archivio di Stato di Ravenna. Prima di tutto… ricomponiamola!